giovedì 13 maggio 2010
Crisi Finanziaria e Nuovo Ordine Mondiale
CRISI FINANZIARIA E NUOVO ORDINE MONDIALE
un articolo del blog Nuovo Ordine Mondiale
( http://novoordo.blogspot.com )
Perché ci sono due scuole di pensiero
(e io seguo la terza)
Sommario:
1. Esportatori di democrazia... no, di inflazione
2. A carte scoperte
3. Signore e signori, il Nuovo Ordine Mondiale
1. ESPORTATORI DI DEMOCRAZIA... NO, DI INFLAZIONE
Questa crisi era inevitabile? Gli Stati Uniti ne sono responsabili? Stanno davvero risolvendo questa
crisi, o piuttosto dobbiamo aspettarci che qualche potenza affondi? Ma gli USA non erano i
dominatori del mondo? Com’è che si ritrovano con le pezze al sedere?
Queste domande sono tutt’altro che oziose, pur (o meglio, a maggior ragione) nell’attuale clima
di incertezza in cui la gente vuole sapere solo cosa fare dei propri risparmi. Ma per arrivare ad
avere una qualche risposta concreta, bisogna partire dall’inizio e capire come si è prodotta
questa situazione.
Se diamo ascolto ai guru dell’economia, ai dirigenti delle banche, ai ministri del tesoro e capi di
stato, potremmo farci l’idea che nessuno in realtà sappia da dove venga l’attuale crisi, che sia
tipico del “sistema capitalista” questo ciclo di recessioni e boom economici, che gli stessi
operatori siano stati colti di sorpresa dalla crisi, che nessuno poteva immaginare... che
insomma l’origine vera è un gran mistero.
Lungi dall’esserlo, si tratta invece di una causa piuttosto chiara, almeno nei suoi tratti essenziali:
la crisi era inevitabile innanzitutto perché l’intero sistema poggia su basi traballanti, che non
possono farlo durare a lungo. Questi “piedi d’argilla” dell’economia mondiale sono in sostanza:
A. Creazione di denaro dal nulla
B. Corso legale
C. Riserva frazionaria
Spiegherò brevemente questi tre concetti base, mentre suggerisco la lettura degli articoli
contenuti nelle Note per i necessari approfondimenti [1].
A. Creazione di denaro dal nulla (anche detta “magica stampante”)
Si stampano banconote che sono vera e propria carta straccia, perché non hanno alcun bene
reale a garanzia del loro valore. Semplicemente, sono foglietti a cui si attribuisce un certo valore
e si crede che valgano davvero la cifra impressa sulla carta.
Una volta, ogni banconota aveva un corrispettivo d’oro che la garantiva, in modo che non si
potesse stampare soldi a piacimento (almeno teoricamente, poi si può sempre infrangere la
legge, impunemente se chi lo fa è al potere): c’era cioè un limite, e questo era dato dalla
disponibilità reale di metalli rari e preziosi.
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